Tanzania: Samia S. Hassan ha tradito le aspettative democratiche?
La presidenza
Nel 2021, a seguito della morte improvvisa del presidente John Magufuli, Samia Suluhu Hassan assunse la guida della Tanzania, diventando la prima donna a ricoprire la massima carica dello Stato. La sua nomina fu accolta con entusiasmo, poiché molti intravidero in lei la possibilità di una svolta democratica per il paese, dopo anni di politiche repressive. I primi segnali nei mesi iniziali del suo mandato sembravano confermare quelle speranze: Hassan revocò alcune delle più controverse restrizioni imposte dal predecessore ed annunciò l’intenzione di introdurre riforme volte ad ampliare le libertà civili.

L’atmosfera di apertura ha lasciato spazio ad un progressivo irrigidimento del potere. Da circa un anno, il governo guidato da Hassan è stato accusato di adottare pratiche simili a quelle dell’era Magufuli: si moltiplicano i casi di incarcerazione e maltrattamenti nei confronti di oppositori politici ed attivisti per i diritti umani; alcuni sono scomparsi nel nulla, altri sono stati ritrovati senza vita, con segni evidenti di violenze. Nell’aprile 2025, la Commissione elettorale ha escluso il principale partito di opposizione, Chadema, dalle elezioni previste per ottobre, rafforzando i sospetti che l’attuale presidente voglia assicurarsi la rielezione ad ogni costo.
La storia politica
Oggi sessantacinquenne, Hassan è esponente di lunga data del Chama Cha Mapinduzi (Partito della Rivoluzione), la formazione politica al potere ininterrottamente da oltre mezzo secolo. In passato era considerata una figura moderata e favorevole ad una maggiore tutela dei diritti umani. Prima di entrare in politica, aveva lavorato per il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite. Una volta eletta in parlamento, si era impegnata nella rimozione di una legge che impediva alle adolescenti rimaste incinte – spesso a seguito di abusi – di rientrare a scuola dopo la gravidanza. Nel 2014 fu eletta vicepresidente dell’Assemblea costituente incaricata di redigere una nuova Costituzione e si distinse per il suo impegno a favore dell’inclusione di maggiori garanzie contro le violazioni dei diritti fondamentali, soprattutto quelli delle donne.

Nel 2015 fu nominata vicepresidente nella squadra di Magufuli, che negli anni successivi instaurò un regime sempre più autoritario: vietò manifestazioni politiche, perseguitò gli avversari, impose restrizioni alla stampa e colpì duramente la società civile. La sua rielezione nel 2020 con oltre l’80% dei consensi fu contestata dalle opposizioni, che denunciarono gravi irregolarità e manipolazioni da parte della commissione elettorale.
Dopo la morte improvvisa di Magufuli nel marzo 2021 – attribuita da molti al COVID-19, che lui stesso aveva negato pubblicamente – Hassan salì al potere con la promessa di un cambiamento netto. Iniziò revocando alcune delle norme più oppressive contro i media, autorizzò nuovamente le attività dei partiti di opposizione e fece liberare numerosi prigionieri politici, tra cui il leader di Chadema, Freeman Mbowe, detenuto da otto mesi con l’accusa di terrorismo. Questa apertura iniziale contribuì a migliorare l’immagine internazionale della Tanzania, favorendo una crescita nel settore turistico e nuovi investimenti nelle industrie estrattive ed energetiche.
Difficoltà ed ombre
Negli ultimi mesi del suo mandato, la presidente tanzaniana Samia Suluhu Hassan si è trovata ad affrontare un’opposizione sempre più agguerrita. Sebbene il suo governo abbia ottenuto alcuni risultati positivi sul piano economico, le voci critiche sottolineano come tali progressi non si siano tradotti in un effettivo miglioramento delle condizioni di vita per la maggioranza della popolazione: stando ai dati della Banca Mondiale, circa il 43% dei cittadini tanzaniani vive ancora sotto la soglia di povertà.
Ulteriori ombre si sono addensate sull’esecutivo con la pubblicazione di un rapporto dell’Ufficio nazionale di revisione contabile, un organismo indipendente del Parlamento. L’ente ha evidenziato come, durante l’anno fiscale 2023-2024, siano stati sottratti alle casse dello Stato oltre 400 milioni di euro da parte di funzionari pubblici.
Svolta antidemocratica?
Segnali di una svolta autoritaria nella gestione del potere da parte di Hassan sono emersi chiaramente nell’estate del 2024: in quel periodo, più di 400 membri e simpatizzanti del partito di opposizione Chadema vennero arrestati poco prima di una manifestazione. La tensione si aggravò a settembre, quando Ali Mohamed Kibao, esponente dell’opposizione, fu rinvenuto morto con evidenti segni di torture, incluso l’uso di acido sul volto. La testata Mwanahalisi, che aveva pubblicato inchieste sulla vicenda, fu chiusa con l’accusa di incitamento alla violenza; attivisti e cittadini che avevano espresso dissenso nei confronti del governo furono arrestati. Alcuni di loro, intervistati successivamente dal Wall Street Journal, hanno denunciato di essere stati portati in luoghi sconosciuti, sottoposti ad isolamento, torture e violenze sessuali prima di essere liberati.

Il culmine della repressione è stato raggiunto nell’aprile del 2025, quando le autorità hanno arrestato Tundu Lissu, leader di Chadema e principale contendente della presidente Hassan alle elezioni previste per ottobre. Lissu è attualmente detenuto con l’accusa di tradimento, reato per il quale è prevista la pena capitale. In segno di protesta, Chadema ha rifiutato di sottoscrivere il codice etico elettorale richiesto ai partiti per partecipare al voto, venendo così escluso dalla competizione.
L’escalation autoritaria ha suscitato reazioni anche fuori dai confini nazionali. Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione in cui si chiede l’immediato rilascio di Lissu e si condanna la crescente repressione del dissenso in Tanzania: la risoluzione non ha prodotto effetti concreti sul piano diplomatico.
Riferimenti bibliografici:
- https://www.huffingtonpost.it/blog/2025/06/23/news/africa_orientale_e_crescente_autoritarismo-19499977/
- https://www.ilpost.it/2025/04/11/tundu-lissu-arrestato-accusato-tradimento/
- https://www.nessunotocchicaino.it/notizia/tanzania-lissu-leader-nonviolento-dell-opposizione-rischia-la-condanna-a-morte-60464358
- https://www.ilpost.it/2025/04/13/tanzania-opposizione-esclusa-elezioni/
- https://www.nigrizia.it/notizia/tanzania-arrestato-accusato-tradimento-leader-opposizione-chadema-tundu-lissu
- https://www.ilpost.it/2025/06/13/samia-suluhu-hassan-tanzania-deriva-autoritaria/
- https://www.nigrizia.it/notizia/tanzania-escluso-dalle-elezioni-principale-partito-opposizione-chadema