Reportage Africa ExPress: colpo di Stato in Guinea-Bissau
Militari al potere
Per gentile concessione di Africa-ExPress.info, ripubblichiamo il loro articolo originale
Dall’indipendenza dal Portogallo nel 1974, nel Paese si sono susseguiti golpe e tentativi di putsch. Ieri, vigilia della proclamazione del vincitore delle presidenziali, i militari hanno rovesciato il capo di Stato uscente e preso il potere.
Fino a poche ore fa non era chiaro se i putschisti che hanno preso il potere in Guinea-Bissau avessero il sostegno di tutte le forze armate e se avessero il controllo su tutto il Paese.
Ora tutti i dubbi sono svaniti. Nella giornata odierna, il generale Horta N’Tam (fino a poche ore fa è stato capo maggiore dell’esercito), ha prestato giuramento come presidente di transizione della Guinea-Bissau dopo un colpo di Stato organizzato appena chiusi i seggi della tornata elettorale di domenica scorsa.
Transizione di un anno
Durante una breve e sobria cerimonia, senza inno nazionale, in una sala conferenze all’interno del quartier generale dell’esercito vicino al porto della capitale Bissau, i rappresentanti dei tre corpi militari – esercito, aeronautica e marina – hanno nominato ufficialmente il nuovo presidente.

Il nuovo capo di Stato ha chiarito che il golpe era necessario per sventare un complotto architettato dai “narcotrafficanti”. Ha poi aggiunto che la transizione durerà un anno, con inizio immediato. Da ieri sera tutto il Paese è sotto controllo dei militari.
Subito dopo l’insediamento del nuovo presidente sono state riaperte tutte le frontiere ed è stato tolto il coprifuoco notturno imposto mercoledì. Ma i militari hanno vietato manifestazioni, marce di protesta e scioperi.
Nel Paese la corruzione è endemica. Occupa il 158° posto su 180 Paesi nel 2024, secondo l’indice di percezione della corruzione dell’ONG Transparency International. Questo malcostume, l’instabilità politica e la povertà hanno favorito l’insediamento di narcotrafficanti che utilizzano la Guinea-Bissau come zona di transito della cocaina tra l’America Latina e l’Europa.
Il Paese è tra i più poveri al mondo: il 40 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. L’aspettativa di vita è di 64 anni.

Ecco i fatti di ieri
Durante la giornata di ieri un gruppo di alti ufficiali ha annunciato alla TV di Stato di aver preso il totale controllo del Paese. I putchisti hanno dichiarato di aver arrestato il presidente in carica, Umaro Sissoko Embalo e di aver ordinato la sospensione del processo elettorale fino a nuovo ordine. I golpisti si sono autoproclamati Alto Comando Militare per il Ripristino dell’Ordine.
Sono seguite le dichiarazioni di rito dopo ogni golpe, come chiusura delle frontiere, dello spazio aereo e un coprifuoco notturno. Secondo quanto riferito poco fa da al Jazeera, internet sta per essere bloccato.
Strade bloccate
In una telefonata a France 24, Embalo ha detto ai reporter dell’emittente francese di essere stato deposto, precisando di trovarsi attualmente nel quartier generale dello Stato maggiore. Oltre al presidente uscente è stato arrestato anche Domingos Simoes Pereira, leader di PAIGC (Partito africano per l’indipendenza della Guinea e di Capo Verde), maggiore partito dell’opposizione.
Nella giornata di oggi Embalo è stato liberato. Attualmente si trova in Senegal, dove è stato trasferito con un aereo noleggiato da ECOWAS (Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale).

Fernando Dias, il principale sfidante di Embalo alle elezioni, ha fatto sapere di essere libero e al sicuro dopo che alcuni uomini armati hanno cercato di arrestarlo.
Verso le 12.00 ora locale si sono sentiti degli spari nei pressi del palazzo presidenziale. Subito dopo i militari hanno chiuso le strade principali che portano alla residenza della massima carica dello Stato e le vie d’accesso verso il ministero degli Interni e verso l’edificio che ospita la Commissione elettorale nazionale.
Annuncio golpe da capo guardia presidenziale
L’annuncio del golpe è stato dato da Denis N’Canha. L’ufficiale era a capo della guardia presidenziale. Invece di proteggere Embalo, lo ha mandato in galera.
Solo un mese fa l’esercito della Guinea-Bissau aveva annunciato di aver sventato un “tentativo di sovversione dell’ordine costituzionale e di aver arrestato diversi ufficiali”.
Domenica scorsa si sono tenute le presidenziali nella ex colonia portoghese, i risultati del vincitore erano attesi per giovedì, 26 novembre. Martedì, Fernando Dias da Costa, candidato indipendente, ha dichiarato di aver vinto le elezioni.
Mentre Oscar Barbosa, portavoce della campagna elettorale di Embalo, ha sostenuto che il presidente uscente sarebbe il vero vincitore. Entrambi i candidati hanno dichiarato di aver conquistato la poltrona più ambita del Paese giorni prima che uscissero i risultati ufficiali.
La legittimità delle elezioni di domenica è stata messa in discussione da diversi gruppi della società civile e altri osservatori dopo che PAIGC è stato escluso dalla tornata elettorale.
Condanna di ONU, UA e ECOWAS
Immediate le razioni dell’ONU e delle Organizzazione regionali – Unione Africana e ECOWAS.
Il segretario generale, Antonio Guterres ha condannato il golpe, chiedendo l’immediato ritorno all’ordine costituzionale.
In una dichiarazione congiunta UA e ECOWAS hanno espresso la loro preoccupazione per quanto sta accadendo in Guinea Bissa e hanno dichiarato che anche alcuni funzionari della Commissione elettorale sono stati arrestati, chiedendo il loro immediato rilascio.




