Abbracci rimasti soli
s'aggrappano agli alberi
per non essere portati via
dal vento.
Altri senza fissa dimora
si tengono stretti.
Restano vivi.
Alcuni più coraggiosi,
si guardano nudi
senza arrossire.
Abbracci di luce
scoperchiano il buio.
Basta andare a tastoni,
ora puoi vedere lontano.
Attimi d'infinito, gli abbracci.
Dimora con loro
nel giardino della pace.
Lì, nella terra di mezzo
tra umano e divino,
l'anima si lascia trovare.
Amore irridente al pregiudizio: rifiuta il conformismo e vince con luce e coraggio, lasciando le critiche a consumarsi da sole.
Un incontro folgorante trasfigura il dolore in luce: non serve capire, basta la grazia che abbaglia e trasforma.
La nascita quale passaggio dalla sicurezza del grembo alla luce del mondo, grazie alla forza ed all’amore della madre.
Risveglio dell’anima: fragilità e tenerezza si intrecciano, illuminando il cammino con luce di reciproca cura e speranza.
Se il sole smettesse di sorgere, il mondo scivolerebbe nell’oscurità; viene esortato a proseguire per il bene di tutti gli esseri viventi.
Discepoli smarriti ritrovano speranza e fede nel cammino verso Emmaus, grazie al “forestiero” che spezza il pane ed accende i loro cuori.