Ti chiamavano jukebox venivi dall’America e conquistasti milioni di cuori.
Fantastiche quelle estati anni sessanta/settanta, al mare. Noi, adolescenti curiosi, uscivamo dall'acqua e gocciolanti correvamo sotto il sole al tendone giallo del bagno Cristallo per ascoltare te, jukebox. Che emozione, inserire il gettone dentro la fessura, selezionare i pezzi e premere play per ascoltare Questo piccolo grande amore Cuore matto - Ho scritto t’amo sulla sabbia Obladì obladà e cento altri successi. Ci facevano sognare. Restavamo ore a seguire con gli occhi incollati sul vetro del jukebox la magia dei dischi in pancia. Trovata la canzone - automaticamente partiva il braccetto meccanico - prendeva il 45 giri - lo poggiava sul piatto - ed ecco arrivava la musica! Sensazione incredibile. Ma era la sera dopo cena, galeotte musica e parole che facevi nascere incontri, storie, amori.
Ti chiamavano jukebox venivi dall’America e conquistasti milioni di cuori.
Speaker e poeta.
È conduttore insieme a Roberto Vacca dal lunedì al venerdì della "Diretta del Mattino" su Radio RVS network hopemedia.it "Per me la poesia è linguaggio universale delle emozioni e sentimenti."
Evidenza dell’uso di elementi culturali occidentali nella propaganda Houthi, utilizzando musica, animazione e meme per creare contenuti facilmente riconoscibili e impattanti. La combinazione di questi elementi dimostra una profonda comprensione culturale e un’efficace tecnica di comunicazione, mirata a diversi gruppi generazionali.