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Reportage Africa ExPress: Congo-K tra guerra ed epidemie

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Nuovo fronte di guerra in Congo-K: 16 morti per ebola nel Kasaï

Per gentile concessione di Africa-ExPress.info, ripubblichiamo il loro articolo originale

La febbre emorragica si è presentata in una provincia nel centro del Paese. Le autorità confermano la sedicesima epidemia. Pronto piano vaccinale.

Ebola si è risvegliata nella Repubblica Democratica del Congo. Ieri le autorità di Kinshasa hanno dichiarato una nuova epidemia del micidiale virus nella provincia del Kasaï, nel centro del Paese, “Si tratta della sedicesima epidemia registrata da noi”, ha precisato il ministro della sanità congolese, Samuel Roger Kamba Mulamba.

Repubblica Democratica del Congo: nuova epidemia di ebola, la sedicesima.
Repubblica Democratica del Congo: nuova epidemia di ebola, la sedicesima.

Dalla fine del mese scorso a oggi sono morte almeno 16 persone. Il primo caso è stato segnalato il 20 agosto, quando una donna incinta di 34 anni si è presentata all’ospedale di Boulapé, Kasaï, con sintomi allarmanti: febbre alta, vomito, astenia, emorragie. Tra le vittime ci sono anche quattro membri del personale sanitario del nosocomio.

Si teme aumento dei casi

Secondo un bilancio ancora provvisorio, sono stati registrati 28 casi sospetti nel Kasaï. Il tasso di mortalità è attualmente stimato al 53,6 per cento.

“Stiamo agendo con determinazione per fermare rapidamente la diffusione del virus e proteggere le comunità”, ha assicurato il dottor Mohamed Janabi, direttore regionale dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità per l’Africa. Ma OMS prevede un aumento degli infetti.

Rintracciare contatti del malato

Il ministro della Sanità ha tuttavia cercato di rassicurare la popolazione. “Abbiamo le competenze necessarie per affrontare l’epidemia”.

“Per contenere il diffondersi della febbre emorragica – ha spiegato il capo del dicastero della Sanità – bisogna rintracciare tutte le persone entrate in contatto con il malato, prenderle in carico e vaccinarle con Ebanga (ansuvimab-zykl, un farmaco antivirale a base di anticorpi monoclonali, approvato per il trattamento dell’infezione da ebolavirus tipo Zaire, ndr)”.

Le autorità sanitarie ritengono che la nuova ondata del virus sia del ceppo Zaire, contro il quale esiste un vaccino. Secondo l’OMS, il Congo-K dispone attualmente di una scorta di 2.000 dosi, che ora dovranno essere trasportate da Kinshasa nel Kasaï.

Epicentro in zona isolata

Per fortuna, hanno evidenziato le autorità competenti, l’epicentro dell’epidemia si trova in una zona isolata: per raggiungerla occorre almeno un giorno di viaggio in auto da Tshikapa, capoluogo della provincia del Kasaï.

La grave febbre emorragica è endemica nella ex colonia belga, dove periodicamente si ripresenta. La prima epidemia di ebola scoppiò nel Paese il 26 agosto 1976, a Yambuku, una città nel nord di quello che allora si chiamava Zaire. Il virus colpì un’insegnante di 44 anni, Mabalo Lokela, dopo un viaggio nell’estremo nord del Paese. Immediatamente si pensò che la donna fosse affetta da malaria. Ben presto si presentarono altri sintomi. Loleka mori l’8 settembre 1976.

Immagine al microscopio del virus Ebola.
Immagine al microscopio del virus Ebola.

I morti durante questa prima epidemia apparsa in Congo, nella valle del fiume Ebola (da cui il nome del virus), furono 280. Durante quella del 1995 morirono alcune suore italiane a Kikwit. Gli ammalati che furono contagiati dal virus nel 2000 a Gulu, in Uganda, furono curati nell’ospedale italiano Lachor, un efficiente complesso diretto dal compianto dottor Piero Corti, che l’aveva fondato pochi anni prima assieme alla moglie Lucille, medico anche lei.

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