Reportage Africa ExPress: Madagascar nel caos
Imponenti manifestazioni per costringere il presidente alle dimissioni
Per gentile concessione di Africa-ExPress.info, ripubblichiamo il loro articolo originale
Il malcontento dei giovani fa tremare la politica malgascia. La polizia spara: ventidue morti e numerosi feriti.
A Antananarivo, capitale del Madagscar, dal 25 settembre le manifestazioni non si fermano. Anche oggi studenti, artisti e sindacati si sono dati appuntamento nelle strade e nelle piazze per chiedere le dimissioni del presidente Andry Rajoelina, al potere dal 2018.
In precedenza, dopo un colpo di Stato militare, il 51enne Rajoelina, aveva già occupato la poltrona più ambita dal 2009 al 2014.
Interruzioni acqua e corrente
Le proteste sono iniziate a cause delle continue e prolungate interruzioni di acqua corrente e elettricità. I primi giorni le forze dell’ordine non hanno esitato a sparare con pallottole vere contro i manifestanti. E, secondo quanto sostenuto dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, sarebbero morte almeno 22 persone e i feriti sarebbero oltre cento.

Le dimostrazioni pacifiche dei giovani sono sfociate poi in saccheggi di banche e negozi. Si suppone che le violenze siano scoppiate dopo l’infiltrazione di casseur, persone che si distinguono per comportamenti violenti e vandalici durante manifestazioni.
Violenze, saccheggi, morti
Tra le vittime dei primi giorni di protesta, non solo manifestanti, ma anche passanti e un vigilantes di un ufficio postale, è stato colpito alla testa da una pallottola.
L’allora primo ministro, Christian Ntsay – poi silurato dal presidente insieme a tutto il governo lunedì scorso – aveva imposto un coprifuoco dalla ore 19.00 alle 05.00 su tutto il territorio nazionale. Ora la misura è ancora in vigore, ma l’orario è stato ridotto.
Le proteste si sono estese anche in altre città dell’isola Stato, come Diego Suarez, chiamata anche la Perla del nord e capoluogo della regione Diana, dove sono morte due persone durante le dimostrazioni.
Turismo
La Farnesina sconsiglia i viaggi in Madagascar, eccezion fatta per Nosy Be (ambita meta turistica che si trova ugualmente nella regione Diana), mentre governi come Francia, Germania e altri hanno esteso l’allerta in tutto il territorio malgascio.

Il Madagascar è una meta turistica molto gettonata per le sue spiagge incontaminate, la flora (12.000 piante native sull’Isola cui l’80 per cento è endemico, tra queste anche molte erbe medicinali) e la fauna, uniche al mondo.
Povertà
Il Paese è tra più poveri del pianeta. Secondo i dati della Banca Mondiale, il reddito annuo pro capite è passato da 459 dollari a 448 dollari nel 2023, e la povertà urbana è aumentata notevolmente nell’ultimo decennio (+ 31 per cento).
Sempre in base alla BM, il tasso di disoccupazione sarebbe del 3 per cento e quello dei giovani tra i 15 e 24 anni del 5,5. Tuttavia, secondo molti economisti, i dati andrebbero presi con grande cautela, visto che molti lavoratori sono precari e, inoltre, tanti malgasci sopravvivono solamente grazie al commercio informale.

Va poi sottolineato che ogni anno 400 000 giovani entrano nel mercato del lavoro, la maggior parte dei quali senza alcuna formazione.
Lo scioglimento del governo e le promesse per un cambiamento, fatte dal presidente in occasione di un discorso alla nazione, trasmesso dal canale televisivo principale lunedì scorso, non ha placato l’ira dei giovani della Gen Z.
Un giovane influencer ha dichiarato ai giornalisti: “Mi alzo in piedi, non mi nascondo più, come del resto tutti noi del movimento. Secondo il capo dello Stato ‘È il popolo che conferisce il potere’. E noi diciamo: ora è il popolo che riprende il potere perché non possiamo più tollerare questa situazione”.
Centinaia di giovani sono arrivati anche da lontane periferie di Antananarivo. “Abbiamo percorso 30 chilometri a piedi. Lo Stato deve capire il nostro malcontento; non siamo più con loro”, hanno sottolineato alcuni di loro.
Durante le manifestazioni odierne a Antananarivo la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni per disperdere i dimostranti, che hanno lanciato pietre contro le forze dell’ordine.
Il presidente Rajoelina durante una diretta Facebook di questa mattina ha affermato che giovani manifestanti sarebbero manipolati. “Alcuni Paesi e agenzie – ha sentenziato – hanno finanziato questo movimento per estromettermi, non attraverso le elezioni, ma per profitto, per prendere il potere come in altri nazioni africane”. Il capo di Stato non ha però spiegato di quali quali Paesi o agenzie si tratta.