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Reportage Africa ExPress: Togo nelle mani di Mosca

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Al via nuova cooperazione militare

Per gentile concessione di Africa-ExPress.info, ripubblichiamo il loro articolo originale

Gnassingbé e Putin hanno siglato accordi in svariati campi. Francia non è più partner privilegiato.

Il primo ministro togolese, Faure Gnassingbé è stato ricevuto dal presidente russo, Vladimir Putin il 19 novembre scorso. Non si sono più incontrati dal lontano 2019, quando il politico togolese era ancora presidente del suo Paese.

Dopo la riforma costituzionale del 2024, ha dato le dimissioni come capo di Stato e è stato eletto primo ministro a maggio.

Faure Gnassingbé, primo ministro togolese con Vladimir Putin, presidente della Federazione russa.
Faure Gnassingbé, primo ministro togolese con Vladimir Putin, presidente della Federazione russa.

I due leader si sono stretti la mano sorridendo, visto il recente riavvicinamento dopo la firma di un accorda di cooperazione militare dello scorso aprile e ratificato all’inizio di ottobre dalla Duma (Camera bassa del Parlamento russo).

Il Togo apre porti ai russi

La cooperazione militare è a lungo termine e include esercitazioni congiunte, addestramento dei soldati in centri specializzati russi e lo scambio di informazioni strategiche. Non è chiaro se l’accordo contempla anche l’arrivo di mercenari russi di Africa Corps, contingente di recente creazione, controllato direttamente dal ministero della Difesa di Mosca.

Il fatto che i due Paesi prevedano esercitazioni congiunte, significa che potranno utilizzare i rispettivi porti militari. Un bel colpo per la Russia, che ottiene così un nuovo punto d’ancoraggio nel Golfo di Guinea, dove le sue navi da guerra e i suoi aerei militari potranno ora fare scalo.

Minaccia jihadista

Negli ultimi anni anche il Togo, come altri Paesi del Golfo di Guinea, hanno subito diversi attacchi da parte dei jihadisti del Sahel, particolarmente attivi in Mali, Niger e Burkina Faso.

Attacco dei jihadisti in Togo
Attacco dei jihadisti in Togo

I leader golpisti dei tre Paesi (Mali, Niger, Burkina Faso) appena saliti al potere, hanno dato il benservito alla Francia e agli altri partner occidentali e si sono rivolti a Putin. E con le armi russe, sono arrivati anche i mercenari di Wagner, ora sostituiti da Africa Corps. L’unico contingente militare europeo ancora presente nell’area è l’Italia con MISIN (Missione di Supporto Bilaterale in Niger).

Svolta strategica

Ora anche Lomé sembra strizzare l’occhio a Mosca, fatto che ovviamente Parigi non sembri apprezzare. Sebbene Togo e Francia intrattengano solidi rapporti diplomatici da sessantacinque anni, il nuovo accordo di cooperazione militare tra la Russia e la ex colonia francese segna una svolta strategica fondamentale.

Dal 2014, il Togo ha progressivamente diversificato i propri partner strategici, aprendo le porte a Cina, Stati Uniti e oggi alla Russia, a scapito di Parigi, un tempo partner privilegiato.

Apertura ambasciate

Durante i colloqui bilaterali a Mosca, sono stati stretti altri accordi in ambito commerciale, economico, istruzione, agricolo. La Russia ha anche accordato borse di studio a studenti togolesi.
Alla fine dell’incontro, Putin e Gnassingbé hanno annunciato l’apertura delle rispettive ambasciate a Lomé e Mosca.

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