Autore: Arianne Ghersi

GeopoliticaGeopolitica e Relazioni Internazionali

La strategia geopolitica iraniana giunge fino allo Sri Lanka: aggirare le sanzioni barattando petrolio con foglie di thè

La strategia geopolitica iraniana, sotto la presidenza di Ebrahim Raisi, ha intensificato l’influenza nell’Asia meridionale, in particolare in Pakistan e Sri Lanka, attraverso accordi commerciali e progetti infrastrutturali. La cooperazione regionale si espande nonostante le sanzioni e le tensioni in Medio Oriente, dimostrando la resilienza diplomatica dell’Iran in un contesto di competizione con Cina e Russia.

Continua a leggere
GeopoliticaGeopolitica e Relazioni Internazionali

Hamas – Isis: impropria confusione?

Una controversa equiparazione tra Hamas e l’ISIS è stata sollevata da Netanyahu e supportata internazionalmente, nonostante le significative differenze ideologiche e strategiche. Siamo davvero davanti a gruppi intercambiabili, o stiamo invece assistendo ad una manipolazione politica?

Continua a leggere
GeopoliticaGeopolitica e Relazioni Internazionali

La percezione cinese del Medioriente

La percezione occidentale della Cina vede il paese sia come avversario sia come potenziale forza stabilizzante in situazioni di crisi. In Medio Oriente, la Cina preferisce un ruolo diplomatico prudente e la non interferenza, cercando relazioni economiche con attori regionali cruciali per garantirsi risorse energetiche ed influenzare le dinamiche globali.

Continua a leggere
GeopoliticaGeopolitica e Relazioni Internazionali

La “Via della Seta” in miniatura: la “Via dello Sviluppo” mediorientale

Il progetto e gli attori coinvolti Il progetto noto come “Via dello sviluppo” (Development Road), nato dalla collaborazione tra Iraq, Turchia, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, ha come obiettivo la costruzione di un complesso sistema di infrastrutture stradali e ferroviarie per stabilire un collegamento diretto tra il Golfo Persico e l’Europa. Questo piano, per quanto visionario, presenta sfide che potrebbero metterne a rischio la realizzazione. L’iniziativa è stata annunciata dal primo ministro iracheno Mohammed Shia’ al Sudani l’anno scorso, con un costo stimato di 17 miliardi di dollari. Il progetto prevede la costruzione di una rete di strade e ferrovie lunga 1.200 chilometri, che parte dal confine settentrionale tra Iraq e Turchia ed attraversa il paese fino a raggiungere il porto di Al Faw, situato sulla costa sud del Golfo Persico. Lungo il tragitto, la rete coprirà città importanti come Bassora, Baghdad e Mosul, promuovendo il commercio tra il Medio Oriente e l’Europa. Nonostante l’ambizione del progetto, ci sono dubbi sulla sua fattibilità a causa delle possibili instabilità politiche e delle complessità che potrebbero sorgere nella cooperazione tra i vari paesi coinvolti. Gli esperti sottolineano come il successo del progetto dipenda in gran parte dalla capacità di superare queste sfide….

Continua a leggere
GeopoliticaGeopolitica e Relazioni Internazionali

Il “caso” India: elezioni, sviluppo economico, riforme legislative e presunte discriminazioni

L’India si prepara ad uno dei più grandi eventi elettorali del 2024, con un numero record di elettori. Le elezioni si svolgeranno in sei settimane e potrebbero portare il BJP del premier Modi ad un terzo mandato, nonostante l’opposizione unita nella coalizione “NDA”.

Continua a leggere
GeopoliticaGeopolitica e Relazioni Internazionali

Non solo Egitto e Tunisia: il Marocco al centro delle trattative

Il governo italiano approva la valutazione del Corridoio Verde, una strategia ambiziosa per il trasporto di idrogeno verde dal Marocco a Trieste, che potrebbe diventare un hub energetico chiave per l’Europa. Il progetto mira a trasformare il trasporto di idrogeno e rafforzare i rapporti italo-marocchini, influenzando la politica energetica e migratoria europea.

Continua a leggere
GeopoliticaGeopolitica e Relazioni Internazionali

Il caso Niger: gli Stati Uniti tornano ad essere “cacciati”

Dopo il colpo di stato in Niger, i capi militari hanno annullato l’accordo con gli USA, impedendo la presenza militare americana. Questa mossa segue tensioni diplomatiche e la firma di un nuovo accordo militare con la Russia, segnalando un cambiamento nelle alleanze internazionali del Niger.

Continua a leggere