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Cieli e mari nella Guerra e nel Mito

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Si è parlato in precedenza di mezzi militari inerenti al mondo terrestre e quando ad essi legato, oggi non vedremo nulla che calchi la terraferma, bensì ci muoveremo nei i cieli, assieme a due aerei alquanto conosciuti ed amati dal pubblico, e nei mari grazie alla classe di navi da battaglia corredata di un termine… “colossale”.

Typhoon

L’Eurofighter Typhoon è un caccia multiruolo europeo di quarta generazione avanzata, sviluppato congiuntamente da Regno Unito, Germania, Italia e Spagna. È progettato con lo scopo di superiorità aerea, attacco al suolo e missioni di ricognizione, dotato di grande agilità e avionica all’avanguardia. Possiede due potenti motori (Eurojet EJ200) grazie ai quali è in grado di raggiungere una velocità supersonica sostenuta senza l’ausilio del postbruciatore (“supercruise”) ed un radar sofisticato (attualmente l’AESA Captor-E). Ancora oggi questo caccia da combattimento fa parlare di sé, nonostante i primi prototipi risalgano agli anni 80-90 e la produzione sia iniziata attorno al 2003, quindi più di vent’anni fa.

Due esemplari di Eurofighter Typhoon in volo.
Due esemplari di Eurofighter Typhoon in volo.

Il suo nome, oltre legato all’omonimo fenomeno atmosferico, designa anche di una creatura specifica, ovvero il terrificante mostro Tifone, usato quale arma definitiva dal Titano Crono durante la Titanomachia. Il teatro è grande battaglia tra i Titani, guidati dal medesimo, e gli Dei dell’Olimpo capeggiati invece da Zeus: conscio della sconfitta imminente, Crono decise di usare Tifone come estrema ratio contro le divinità olimpiche.

Secondo il mito, Tifone era un essere gigantesco e terribile, procreato dall’unione tra Gea (la Terra) e Tartaro, che, secondo la tradizione, viene descritto come adornato da cento teste di Draghi al posto delle dita e dotato di un corpo immenso, capace di toccare il cielo, costituito da serpenti.

Rappresentazioen artistica di Tifone.
Rappresentazioen artistica di Tifone.

Tifone comunque alla fine verrà sconfitto dal padre degli Dei, Zeus, che lo scaglierà dentro il Vulcano Etna, da cui la leggenda secondo la quale ogni eruzione sia la rappresentazione simbolica della furia del mostro sconfitto.

Tifone non costituisce unicamente uno spauracchio, bensì una vera e propria forza della natura, caotica ed incontrollabile, tale che solo le divinità dell’ordine e delle città possano opporvisi e sconfiggere.  Le forze primigenia sono elemento comune di quasi ogni racconto mitologico, tra cui, a titolo d’esempio: Tiamat (sconfitta dal dio mesopotamico Marduk), Vrtra (il drago rospo serpente della mitologia vedica, sconfitto da Indra) e Apophis (che – secondo la mitologia egizia – ogni sera cerca di portare il caos e la notte eterna, divorando il sole, protetto invece da Ra).

Tejas

L’HAL Tejas è un caccia leggero multiruolo indiano sviluppato dalla Hindustan Aeronautics Limited (HAL) nell’ambito del programma LCA (Light Combat Aircraft). Progettato per sostituire i vecchi MiG-21 dell’Aeronautica Indiana, ha volato per la prima volta nel 2001 ed è entrato in servizio operativo nel 2016, costituendo il primo vero e proprio caccia “autoctono”, ridefinendo militarmente oltre che geopoliticamente le collaborazioni tra India ed altri Paesi legati agli interessi ed all’economia del grande Paese asiatico.

L'HAL tejan con i fregi dell'Aeronautica militare indiana.
L’HAL tejan con i fregi dell’Aeronautica militare indiana.

Ma che cosa indica il nome Tejas?  Qual è il suo significato?

Indica il fuoco sacro del mondo vedico, ovvero quello antecedente all’induismo, ed in esso confluito lasciando evidenze quali il collegamento tra Rudra e Siva.

Indica altresì l’illuminazione, la luce calda, accecante, che respinge le tenebre, quella che nasce similmente ad un’esplosione: per tale ragione Tejas è intrinsecamente legata al fuoco ed il suo più grande nemico è l’ignoranza.

Nelle pratiche dell’Ayurveda spesso si parla di “agni” (o fuoco fluido, spesso erroneamente designato come “digestivo”, ma più precisamente sia il fuoco dell’energia fluida) e di un trio energetico prāṇa–tejas–ojas:

  • prāṇa: energia del respiro/movimento;
  • tejas: fuoco metabolico/chiarezza mentale;
  • ojas: “linfa” della vitalità/immunità.

L’equilibrio tra la tre componenti dona salute e lucidità, nonché un profondo controllo sul proprio destino e sulla propria vita. Alla luce di ciò, l’indipendenza del progetto Tejas risuona come una logica ed imprescindibile conseguenza.

Il fuoco ha costituito un concetto incredibilmente importante nel mondo indo-iranico, specie prendendo in considerazione anche l’Atar, ovvero il fuoco creatore del mondo zoroastriano. Quest’ultimo ha pervaso anche la cultura romana (si pensi a Vesta ed alle sue importantissime sacerdotesse, le Vestali), quella greca (nella figura di Hestia) e persino il mondo delle steppe (attraverso la dività Tabiti).

Leviatano

L’HMS Leviathan fu un incrociatore corazzato della Royal Navy appartenente alla classe Drake, varato nel 1901. Armato di cannoni e di siluri, questo tipo di nave era progettato con lo scopo di proteggere le rotte commerciali dell’Impero britannico e per operare in qualità di nave ammiraglia nelle flotte distaccate oltremare. Dislocava circa 14.000 tonnellate di stoccaggio e poteva raggiungere una velocità di 23 nodi (considerevole per l’epoca) grazie alla potente propulsione a vapore.

Una rara foto dell'HMS Leviathan.
Una rara foto dell’HMS Leviathan.

Ma da che cosa deriva il nome?

Dal Leviatano, il grande serpente marino della Bibbia, praticamente indistruttibile ed immortale.

Presente in diverse parti della Bibbia, tra cui Salmi e Libro di Giobbe, il Leviatano è rappresentato come un gigantesco serpente marino od un drago, una creatura tanto grande e vorace da essere in grado di divorare intere città. Ancora oggi è simboleggia una creatura marina di dimensioni considerevoli, quale un Capodoglio.

Una pregevole rappresentazione artistica del Leviatano.
Una pregevole rappresentazione artistica del Leviatano.

Secondo le scritture, un simile portento vivente poteva essere ucciso solo tramite un intervento diretto di Dio stesso, l’unico ad avere la potenza necessaria per poterlo fermare.

Il nome ebraico לִוְיָתָן (Liwyātān) significa “avvolto, arrotolato”, un termine atto a richiamare l’immagine di un serpente gigantesco o di un drago marino. Ma al tempo stesso, in termini simbolici, designa anche la ciclicità della natura, l’immutabile susseguirsi delle stagioni, che sono un intervento divino, quale creatore e supremo Demiurgo dell’ordine è in grado di interrompere o modificare.

Similmente alle altre creature, anche il Leviatano trova corrispettivi in altre culture e mitologie: Tiamat, Apophis, l’Ugarita Lotan (sconfitto da Baal) e – non ultimo – il terrificante Yamata No Orochi giapponese, sconfitto dal dio del tuono Susanoo’O.

  • Storico, divulgatore storico ed insegnante di materie umanistiche. Con un'esperienza decennale nel mondo dell'insegnamento, da cinque anni possiede il canale "Incontri di Storia", dove si occupa soprattutto di Storia Antica, di Mesopotamia, Vicino e Medio Oriente. Attualmente collabora con diverse testate, tra cui "Caput Mundi".

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