USA – Israele: la visione evangelica della Seconda Venuta di Cristo
Il contesto dell’appoggio geopolitico ad Israele da parte degli Stati Uniti è variegato: fino alla Guerra dei Sei Giorni era la Francia il principale sponsor del paese con la Stella di Davide[1]. Basti pensare alla presenza dei famosi Mirage fra le fila della IDAF (Forza Aerea Israeliana) e gli accordi presi durante la crisi di Suez del 1956.
Con l’attacco preventivo ad Egitto, Siria e Giordania da parte di Tel Aviv l’allora presidente francese Charles de Gaulle definì Israele come aggressore ed impose un embargo sulle armi a tutte le parti in conflitto. La scelta francese si inseriva in un complesso contesto di riavvicinamento da parte di Parigi ai paesi mediorientali, tra cui molte sue ex colonie, causando la nascita di ulteriori vere e proprie fratture. La guerra del 1973, nota come Yom Kippur, spinse i paesi OPEC a dar vita alla crisi petrolifera[2] durante la quale il prezzo del petrolio quadruplicò. Nel 1979 l’ayatollah Khomeini, fino ad allora in esilio in Francia, spodestò il regime iraniano dello Scià togliendo in tal modo un alleato ad Israele nell’area. Nel 1981 i caccia con la Stella di Davide distrussero il reattore iracheno di Osirak, potenzialmente funzionale alla creazione di un arsenale nucleare da parte di Saddam Hussein, che era stato realizzato con personale e tecnologie francesi[3].

Prima di allora il rapporto fra Tel Aviv e Washington non era dei migliori, basti pensare alle pressioni USA rivolte per terminare la già citata invasione del Canale di Suez o all’incidente della nave spia USS Liberty del 1967. Israele parlò di un errore di identificazione e si affrettò a pagare un indennizzo di 13 milioni ai familiari delle 34 vittime; ma ancora oggi si ipotizza che, in piena Guerra dei Sei Giorni, la presenza di una nave spia (indipendentemente dalla sua nazionalità) fosse considerata da Israele come intollerabile[4].
Osservando la posizione di Israele su una piantina, l’appoggio all’unico Paese democratico dell’area, la presenza di think tank filoisraeliani nell’opinione pubblica statunitense, quali l’AIPAC (American Israel Public Affairs Committee), rendono comprensibile la posizione pro-Israele degli ultimi presidenti USA[5].
Recentemente, durante la seconda presidenza Trump, a ciò si è aggiunto, con un ruolo apparentemente tutt’altro che secondario, il fattore religioso.
All’interno del movimento MAGA, acronimo di “Make America Great Again”, che compone la base elettorale del 47-esimo Presidente, un ruolo di primo piano lo hanno i fedeli evangelici[6]. Questi attendono, quale elemento fondante della propria fede escatologica, la Seconda Venuta di Cristo[7] che porterà all’instaurazione del “Regno di Dio”. Il tutto è interpretato nel presente, da una parte del movimento, in modo letterale quale una diversa organizzazione della politica globale.

Una visione millenaristica del cristianesimo che trae origine da una lettura non interpretativa di una serie di passi del Vecchio e Nuovo Testamento. Fra i tanti: Matteo 24:30[8] ed Atti degli Apostoli 1:11[9] oltre ad Apocalisse 22:12[10]. In particolare, proprio il testo dell’Apocalisse di San Giovanni (la parola significa “rivelazione”) cita, fra gli eventi della fine del mondo, il confronto armato tra le forze del Bene e quelle del Male localizzandolo nella cittadina portuale di “Megiddo”.
“Har Megiddo”, ossia Monte di Meghiddo è un luogo reale dell’antica Israele, attualmente nella valle settentrionale di Jezreel a 40 km da Haifa. Il rimando è entrato nella cultura popolare attraverso il termine “Armageddon”[11], designando, in senso più ampio, il confronto finale fra due fazioni o due filosofie nonché interpretabile anche come la vera e propria fine del Mondo.
Tra i vari eventi funzionali alla Seconda Venuta di Cristo c’è quindi la ricostruzione politica dello Stato di Israele. Un evento profetizzato in Ezechiele 36:24[12] ed Isaia 11:12[13]. Dal 70 Dopo Cristo, anno della distruzione del Tempio di Gerusalemme da parte di Tito, e fino al 1948, la Palestina ha subito svariate dominazioni: da quella romana fino al mandato britannico passando per bizantini, arabi, crociati ed Ottomani.
Non sempre la comunità evangelica è stata così compatta nell’interpretazione dei fenomeni storici in chiave biblica: lo stesso COVID ha visto una separazione netta fra chi vi ha letto un ammonimento nei confronti di chi vive in modo blando la propria fede e chi, seguendo Luca 21:11[14] e Matteo 24:7-8[15], ha scorto nella pandemia uno dei segni della fine dei giorni.
Appoggiare materialmente lo Stato di Israele, anche nell’accezione nazionalistica di “Grande Israele”[16], significa di conseguenza favorire siffatto percorso di avvicinamento all’affermazione del Regno di Dio sulla Terra.

Gli evangelici bianchi sono un gruppo statunitense molto affezionato al voto ed oscillano tra i 25 ed il 30% di chi si reca alle urne. Secondo Pew Research oltre l’80% dei membri di tale comunità avrebbe votato per Trump sia nel 2016 che nel 2020 raggiungendo una punta dell’82% nel 2024. E – stando ai dati delle ultime elezioni – il 27% degli elettori si sarebbe auto definito evangelico o “cristiano rinato”.
Una conferma pratica di quanto l’appoggio ad Israele di una frazione importante dell’opinione pubblica statunitense si rifletta direttamente sul governo americano è possibile trovarla in un recente fatto di cronaca: l’ambasciatore americano in Israele, Mike Huckabee, ex pastore battista (pertanto all’interno del più ampio movimento evangelico), in occasione dell’incontro con un gruppo di rabbini lo scorso 22 Luglio, ha definito Israele il “popolo eletto”, che necessità di “studiosi” e di “soldati” per “mantenere e proteggere ciò che Dio gli ha consegnato”[17].
Note e riferimenti bibliografici:
[1] https://www.fattiperlastoria.it/guerra-dei-sei-giorni/
[2] https://www.storicang.it/a/1973-prima-crisi-energetica_15779
[3] http://federicodezzani.altervista.org/movimenti-libia-la-francia-si-riallinea-agli-usa-haftar-diventa-luomo-mosca/
[4] https://www.reportdifesa.it/guerra-dei-sei-giorni-lattacco-alla-uss-liberty-un-caso-irrisolto-tra-errore-e-deliberata-azione-bellica/
[6] https://ilmanifesto.it/dio-e-con-trump-cosi-i-fondamentalisti-diventano-uno-stato
[7] https://it.cathopedia.org/wiki/Parusia
[8] Nuova Riveduta 1994: “Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria”
[9] Nuova Riveduta 1994: “Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui l’avete visto andare in cielo”
[10] Nuova Riveduta 1994: “Ecco, sto per venire e con me avrò la ricompensa da dare a ciascuno secondo le sue opere”
[11] https://www.bibliotecaviterbo.it/2015/01/13/armageddon-la-valle-di-tutte-le-battaglie/
[12] Nuova Riveduta 1994: “Tu, figlio d’uomo, profetizza ai monti d’Israele, e di’: o monti d’Israele, ascoltate la parola del Signore! Così parla Dio, il Signore: Poiché il nemico ha detto di voi: «Ah! ah! queste alture eterne sono diventate nostro possesso!»”
[13] Nuova Riveduta 1994: “In quel giorno, il Signore stenderà una seconda volta la mano per riscattare il residuo del suo popolo rimasto in Assiria e in Egitto, a Patros e in Etiopia, a Elam, a Scinear e a Camat, e nelle isole del mare. 12 Egli alzerà un vessillo verso le nazioni, raccoglierà gli esuli d’Israele, e radunerà i dispersi di Giuda dai quattro canti della terra”
[14] Nuova Riveduta 1994: “Allora disse loro: «Insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; 11 vi saranno grandi terremoti, e in vari luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo”
[15] Nuova Riveduta 1994: “Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; 8 ma tutto questo non sarà che principio di dolori”
[16] https://www.limesonline.com/rivista/grande-israele-dal-precetto-al-progetto-14561923