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Il procurement dell’IA – Parte I

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Contesto

Nel mondo odierno, l’intelligenza artificiale (IA) non è più un concetto astratto o confinato ai laboratori di ricerca: è diventata infrastruttura, tecnologia alla base di prodotti e servizi che utilizziamo ogni giorno. Dietro ogni sistema d’IA — dai modelli di linguaggio alla visione artificiale, dai sistemi predittivi ai veicoli autonomi — si cela una rete complessa di scelte, forniture, materie prime, energia, infrastrutture e relazioni geopolitiche. È qui che entra in gioco il procurement dell’IA: l’arte e la scienza di procurarsi tutto ciò che serve — dalle componenti hardware all’energia, ai minerali critici — per far funzionare e scalare sistemi intelligenti.

Il procurement dell’IA diventa quindi una lente attraverso cui osservare le criticità riguardanti le materie prime e la geopolitica che stanno dietro l’“industria” dell’intelligenza artificiale. Non basta pensare all’algoritmo, serve pensare a come quell’algoritmo venga alimentato, costruito, mantenuto e protetto dai rischi di scarsità, costi e dipendenze globali.

Cos’è il procurement

Origini e significato del termine

La parola procurement ha radici antiche: deriva dal francese procurer e dal latino procurare, il cui significato originario è “prendersi cura, occuparsi di” o “provvedere a”. Già nel Medioevo, “procurement” era utilizzato per indicare la lingua del procuratore, colui che agisce per altri. Nel corso dei secoli l’accezione si è raffinata, evolvendo da “provvedere qualcosa affinché accada” a “ottenere beni, materiale o servizi tramite processi sistematici”[1].

Nel contesto aziendale moderno, il procurement è l’insieme delle attività mediante le quali un’organizzazione acquisisce beni, servizi o risorse da fornitori esterni per soddisfare le proprie esigenze operative[2]. Non è semplicemente comprare: implica scelta strategica, negoziazione, gestione delle relazioni e controllo del rischio. Un acquisto ben condotto può generare valore, un acquisto mal gestito può esporre l’azienda a costi imprevisti, interruzioni e vulnerabilità.

Storicamente, la funzione acquisti era vista come operativa e “meccanica”: si trattava di richieste, ordini, fatture. Nel tempo le aziende hanno compreso che un approccio tattico (acquisto al prezzo più basso) non basta. Il procurement ha cominciato ad integrarsi con strategie aziendali, con l’ottimizzazione delle supply chain (catene di approvvigionamento) e con la valutazione del rischio. Oggi è considerato una funzione strategica che può creare vantaggi competitivi, non solo tagliare costi[3].

Il ruolo del procurement nelle catene globali

All’interno del sistema di economia globale, le catene del valore sono complesse ed interconnesse: il procurement occupa una posizione chiave, ovvero collega la domanda (l’organizzazione che richiede beni o servizi) all’offerta (i fornitori sparsi nel mondo). In assenza di un procurement robusto ed agile, la catena rischia di spezzarsi, specialmente qualora emergano fenomeni di shock (crisi sanitarie, guerre, eventi climatici estremi, blocchi logistici).

Il procurement moderno non si limita a scegliere il fornitore più economico: deve integrare impatto ambientale, criteri ESG (ambientali, sociali, di governance), resilienza contro shock esterni, trasparenza e metriche di performance[4]. Un buon servizio di procurement coordina le relazioni con i fornitori, valuta rischi geopolitici, monitora costi nascosti ed anticipa le variabili di mercato.

Spesso le aziende instaurano rapporti strategici di lungo termine con fornitori chiave, prevedendo investimenti condivisi nella filiera. In alcuni casi si parla di “procurement strategico” anziché “procurement operativo”: la differenza risiede nella prospettiva temporale e nell’attenzione agli effetti complessivi, non solo al prezzo attuale[5]. Le funzioni operative (gestione ordini, logistica, fatturazione) costituiscono i processi quotidiani, ma sono guidate da scelte strategiche che definiscono dove e come l’azienda scelga di competere.

Nel mondo interconnesso dell’IA, tali scelte assumono un rilievo ancora maggiore: non basta che un componente sia disponibile, bisogna che lo sia con continuità, con costi che non lievitino, e senza rischi sistemici per l’infrastruttura nel suo complesso.

Perché il procurement è fondamentale per l’Intelligenza Artificiale

L’IA, composta di modelli, dati e software, sembra qualcosa di immateriale. Ma dietro ogni modello c’è un’infrastruttura fisica fatta di server, data center, chip, raffreddamento, energia, raffinerie, reti di trasporto. In assenza di una catena di approvvigionamento robusta, l’IA non resisterebbe (e nemmeno esisterebbe).

Innanzitutto, i componenti hardware (chip, memorie, sensori) richiedono gli stessi minerali critici oggetto delle criticità globali. Il procurement deve garantire accesso a litio, cobalto, terre rare, silicio, rame, materiali per semiconduttori. Ogni interruzione in tali catene può bloccare un’intera linea di prodotti IA. In secondo luogo, l’IA è avida di energia: i data center (centri di calcolo) consumano grandi quantità di elettricità e richiedono complessi sistemi di raffreddamento (con conseguente consumo d’acqua). Procurarsi energia pulita, resiliente ed a buon mercato diventa parte essenziale del procurement dell’IA.

La volatilità dei prezzi delle materie prime, i dazi, le sanzioni, le restrizioni all’export, eventi climatici e la scarsità di risorse fanno sì che il procurement non possa più essere semplicemente reattivo: deve essere predittivo, resiliente, strategico. Le aziende che domineranno l’IA saranno anche quelle che controlleranno le filiere di approvvigionamento. L’IA stessa sta diventando, infine, strumento di supporto al procurement: i modelli predittivi possono stimare domanda, rischi di interruzione, prezzi, coadiuvando il procurement nel prendere decisioni migliori[6].

In sintesi, l’IA non può prescindere dalle risorse materiali: il procurement diventa pertanto la spina dorsale invisibile dell’industria IA, e chi non lo padroneggi rischia di cedere potere, efficienza, autonomia e sovranità digitale.


Riferimenti bibliografici:

[1] Etymology Online. (n.d.). Procurement – Etymology, Origin & Meaning.
https://www.etymonline.com/word/procurement

[2] Esker. (2023, January 9). Procurement: guida agli acquisti aziendali (aggiornata).
https://www.esker.it/blog/p2p/procurement-guida-agli-acquisti-aziendali-aggiornata

[3] SAP Community. (2024, January 4). Procurement Definition, A Historical and Future Perspective.
https://community.sap.com/t5/spend-management-blog-posts-by-sap/procurement-definition-a-historical-and-future-perspective/ba-p/13573758

[4] Levadata. (2024, August 26). Role of Procurement in Supply Chain Management.
https://www.levadata.com/post/importance-of-procurement-in-supply-chain-management

[5] Unite. (2024, August 27). Il procurement strategico, tattico e operativo.
https://unite.eu/it-it/novita/articoli-e-approfondimenti/procurement-strategico-tattico-e-operativo

[6] Guida, M., et al. (2023). The role of artificial intelligence in the procurement process. ScienceDirect.

  • Senior IT Manager, esperto in cybersecurity ed intelligenza artificiale. Dal 1999 opera nel settore IT dallo sviluppo, alla direzione di progetti, sia in ambito startup che in ambito corporation; negli ultimi anni si è specializzato in sicurezza informatica e nelle tematiche inerenti all’adozione dell’IA nei processi aziendali.
    Fondatore del blog "Caput Mundi", responsabile della gestione sistemistico-tecnico-operativa del sito ed operatore delle pubblicazioni sul blog e rispettivi profili social, coordinatore della sezione "Informatica e Tecnologia".

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