Anno: 2022

GeopoliticaGeopolitica e Relazioni Internazionali

Al Zawahiri: redivivo o araba fenice?

La nuova politica internazionale dopo la morte di Ayman al Zawahiri. Il 31 luglio 2022 รจ stata una data che passerร  alla storia nella lotta contro il terrorismo globale: Ayman al Zawahiri รจ morto per mano di unโ€™operazione americana (un drone della CIA); questa รจ la terza missione conclusasi con successo nel 2022 dopo lโ€™eliminazione di due esponenti al vertice del Califfato Islamico (Abu Ibrahim Al-Hashemi al-Quraishi, a febbraio e Maher Al-Agal a luglio).Quanto avvenuto non ha unโ€™importanza unicamente strategica in quanto โ€œdecapitareโ€ un gruppo terroristico (la cui caratteristica principale รจ la forte decentralizzazione che fa sรฌ che i numerosi affiliati nelle varie parti del globo non dipendano direttamente dalla leadership centrale) pone comunque in difficoltร  lโ€™organizzazione chiamata a riorganizzarsi, ma ha un fortissimo impatto per gli Usa a livello politico internazionale che, dopo numerose disfatte, riesce a riconfermare la propria centralitร  sul piano strategico. Il leader Al Zawahiri Al Zawahiri, medico egiziano, a seguito della morte di Osama bin Laden nel 2011 (ad Abbottabad, in Pakistan) era diventato il massimo leader di Al Qaeda; in realtร  si puรฒ facilmente ipotizzare che il loro operato fosse congiunto fin dagli esordi dato che il primo era la mente e lo stratega…

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Il Sahara, la terra del nuovo califfato islamico

Lโ€™ISIS in Nordafrica. Il Mali รจ un Paese che potrebbe giocare un ruolo fondamentale nello scacchiere del potere jihadista. Infatti, proprio in quellโ€™area, Al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI) ha delle basi logistiche fondamentali. Tale affermazione รจ confermata dal fatto secondo cui gli europei rapiti nel recente passato fossero detenuti in questi luoghi, con la complicitร  della popolazione locale. Nella suddetta zona รจ presente quella che viene ritenuta la casa del popolo Tuareg, costoro si ritiene abbiano stretto una forte collaborazione con il Fronte Polisario, la cui sede si trova nella provincia algerina di Tinduf. Tale regione รจ denominata Azawad ed รจ rimbalzata agli onori delle cronache nel periodo della destituzione di Muโ€™ammar Gheddafi: il Movimento Nazionale di Liberazione dellโ€™Azawad (Mnla) avrebbe fornito un numero ingente di combattenti per infoltire le file dei fedeli al leader libico. Il Movimento si รจ sempre impegnato nel richiedere lโ€™indipendenza di tre regioni del nord del Mali: Timbuctu, Gao e Kidal. Lโ€™attivitร  nella zona Azawad, propriamente termine geografico, si puรฒ assumere che oggi venga utilizzato per riferirsi alla regione popolata da individui di lingua Tamashek, la lingua dei Tuareg. Tale rivendicazione non รจ sfuggita alle alte sfere di Al-Qaeda, che hanno cosรฌ stretto contatti con…

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Il gruppo Wagner

Cosโ€™รจ la Wagner? Per cosa combattono? Dove si trovano? Sono tre domande determinanti a cui i canali ufficiali non sanno rispondere e chi ufficiosamente saprebbe farlo, non ha interesse nel dirimere i dubbi. Il nome Wagner si vocifera voglia rievocare quello del noto musicista, ma non per le qualitร  artistiche; รจ piรน plausibile sia un modo per omaggiare il Terzo Reich in quanto in battaglia indossano soventemente lโ€™elmetto della Wermacht. Le fonti piรน accreditate descrivono questo gruppo come un braccio armato composto da combattenti che la Russia, nonostante la costituzione preveda lโ€™illegalitร  di iniziative mercenarie, sfrutta per seguire i propri interessi geopolitici, ma senza il dispiegamento di forze militari direttamente riconducibili al Cremlino. Sembra che la Wagner sia impegnata praticamente ovunque nel globo: in qualsiasi area di rischio o di possibile reale interesse. Puรฒ sembrare un gioco delle matriosche, ma fino ad ora la strategia ha funzionato in quanto ha impedito diretti imbarazzi alla super potenza. La presenza Importante presenza รจ registrata in Ucraina, dove fin da subito si รจ ipotizzato lโ€™intervento di paramilitari russi: sono schierati per assicurarsi un risultato vincente nel Donbass, zona fortemente contesa. Altri sono i luoghi nevralgici dove operano (Ciad, Libia, Mali, Repubblica Centrafricana, Mozambico,…

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La pauperizzazione della geopolitica

La nuova condotta delle guerre. Nellโ€™estate del 2014 papa Francesco parlรฒ di una Terza guerra mondiale. I conflitti di cui siamo testimoni oggi ricordano delle guerre premoderne perchรฉ non condotte da eserciti regolari, ma da signori della guerra, terroristi, miliziani e mercenari. Lโ€™obiettivo รจ semplicemente una conquista territoriale al fine di garantirsi risorse e soggiogare al proprio volere intere popolazioni. Una guerra di โ€œvecchio stampoโ€ come quelle conosciute nel corso del โ€˜900 non si replicherร , perchรฉ lโ€™obiettivo non รจ creare nuove autoritร  statali o almeno non intese nel senso classico del termine. Lโ€™assordante realtร  che si delinea รจ che le vittime principali di questi contrasti sono e saranno i civili. Le statistiche riportate dalle principali organizzazioni umanitarie narrano unโ€™escalation del numero di vittime negli ultimi anni. I casi eccellenti Come casi eccellenti a testimonianza di quanto la globalizzazione abbia confuso gli stessi popoli potrebbero essere citati la Siria, lโ€™Iraq e la Libia; infatti la stabilitร  stessa di molti regimi autoritari รจ stata compromessa e ciรฒ ha condotto ad una scarsa coscienza politica e delle proprie condizioni. Le varie situazioni in cui si รจ creato un vuoto di potere in Nord Africa e Medioriente non hanno condotto a scontri finalizzati alla…

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I nuovi Stati guscio

La recente storia delle guerre per procura. Il primo tentativo di costituzione di uno Stato guscio รจ stato intrapreso decenni orsono attraverso il concetto di privatizzazione del terrorismo da parte dellโ€™Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Arafat รจ stato capace di riunire una confederazione di gruppi armati, sostenuti da numerosi sponsor internazionali, al fine di dar vita ad unโ€™unica organizzazione capace di autofinanziarsi. Cosรฌ facendo il leader palestinese รจ riuscito ad ottenere la gestione di un territorio senza perรฒ essere vincolato dagli attori internazionali coinvolti perchรฉ il sistema โ€œmatrioskaโ€ di finanziamento li delegittimava dal porre condizioni. Si รจ venuto cosรฌ a creare il primo esempio di Stato guscio: una sorta di entitร  statale che possiede le tipiche infrastrutture nazionali ma che manca del suo corpo centrale: il diritto allโ€™autodeterminazione. Nella Guerra Fredda Furono numerosi gli Stati guscio che si crearono nel periodo della Guerra Fredda: gli sponsor finanziavano attori non statalmente riconosciuti (le bande di guerriglieri armati erano in cima alla classifica di gradimento in tale coinvolgimento) affinchรฉ destabilizzassero il Paese oggetto dellโ€™interesse che, successivamente, si sarebbe ritrovato pronto ad accettare le condizioni poste. Questo fenomeno, diffusosi negli anni โ€™70 e โ€™80 รจ giusto definirlo โ€œguerra per procura in chiave…

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Nuovi venti di crisi in Etiopia

Sembra non trovare conclusione il conflitto scoppiato nel novembre del 2020 in Tigray, regione al confine con l’Eritrea. Le ultime notizie diffuse riguardo allโ€™Etiopia risalgono al novembre 2021, momento in cui i ribelli del Tigray arrivarono alle porte della capitale Adis Abeba, ma questo era sicuramente solo lโ€™ultimo tassello ricollegabile ad un piรน ampio quadro di tensioni interetniche (si stima infatti che nel Paese siano presenti circa ottanta gruppi etnici differenti). Abiy Ahmed Ali, salendo al potere, ha subito sciolto la coalizione di governo che si era formata fra i principali gruppi etnici; lโ€™Ethiopian Peopleโ€™s Revolutionary Democratic Front รจ un blocco politico allโ€™interno del quale il maggior peso รจ da attribuire al partito tigrino (Tigray Peopleโ€™s Liberation Front, Tplf). La scelta del premier di voler dar vita ad un governo che superasse le logiche etniche, cosรฌ fortemente caratterizzanti la societร  stessa, ha ovviamente scontentato i sostenitori del Tplf che possono essere numericamente categorizzati come il 6 percento della popolazione etiope, allโ€™incirca 7 milioni di persone. Il primo segnale che ha sancito la rottura รจ stata la scelta, a settembre 2020, da parte dei ribelli di ricorrere ad elezioni per nominare il Consiglio di Stato Tigrino; la tensione รจ poi esplosa…

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